Ospedale unico – Tre ospedali un sola gestione




SANITA', RUFFINO (FI): OSPEDALE UNICO. CONSIGLIO AI SINDACI DI CARMAGNOLA, MONCALIERI E CHIERI DI FARSI FIRMARE UN PROTOCOLLO DALLA REGIONE PRIMA DI FARSI SCIPPARE TUTTI I SERVIZI

 




"Un consiglio da ex sindaco ai primi cittadini di Carmagnola, Moncalieri e Chieri: fatevi firmare un protocollo d'intesa dalla Regione prima che vi scippino tutti i servizi sanitari". Ad affermarlo il vicepresidente del consiglio regionale piemontese, Daniela Ruffino, a seguito della discussione della interrogazione presentata oggi in Aula e dove l'assessore alla Sanità Antonio Saitta ha confermato la volontà di smantellare i tre nosocomi locali.

"Quanto affermato dall'assessore - spiega l'azzurra - mi preoccupa in quanto non vedo né un progetto organico di transizione dai tre Ospedali all'Ospedale Unico né una idea di come la Giunta Chiamparino voglia ancora garantire una rete di servizi essenziali nei territori che verranno depauperati delle strutture oggi esistenti. Il rischio di uno scippo è forte e deve far riflettere i sindaci della zona in quanto se non reagiranno a dovere, difendendo il diritto alla salute oggi, rischieranno domani di vedere il proprio territorio abbandonato a se stesso in materia sanitaria e assistenziale".

Conclude Ruffino: "Intanto sarebbe interessante che prima di tagliare tanto per tagliare la Regione provveda a identificare il luogo che dovrà ospitare il futuro Ospedale Unico. Che poi si studi l'impatto sui trasporti che un presidio del genere può creare. E infine che si costruisca già oggi un piano organico dicendo esattamente che cosa rimarrà sui territori che perderanno i singoli nosocomi e quali investimenti vorrà fare la Giunta Chiamparino per potenziare la rete socio-assistenziale come compensazione delle sue scelte di tagli".


________°________

 

Al Presidente del
Consiglio regionale
del Piemonte

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA

ai sensi dell’articolo 100 del Regolamento interno



Oggetto: Ospedale unico – Tre ospedali un sola gestione



PREMESSO che la Giunta Regionale ha reso noto di voler procedere alla costruzione di un nuovo ospedale unico per il distretto Asl To5 in sostituzione degli attuali tre presidi ospedalieri di Carmagnola, Moncalieri e Chieri; 

CONSIDERATO che tale proposta è stata presentata durante i lavori dell’assemblea dei Comuni dell’ASLTO 5 in data mercoledì 9 settembre u.s. senza tuttavia affrontare il tema della localizzazione dell’ospedale, rimandandone la discussione ad una successiva seduta;

TENUTO CONTO che alcuni Sindaci dei Comuni interessati avrebbero dichiarato tramite gli organi di stampa di essere disponibili ad ospitare il nuovo ospedale all’interno dei loro confini comunali;

CONSIDERATO inoltre che  il Piano Paesaggistico Regionale (PPR), il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP2) ed il Piano Territoriale Regionale (PTR) impongono la salvaguardia dell'ecosistema naturale, seminaturale ed acquatico, indirizzando fortemente “ad ogni livello” al contenimento degli incrementi di urbanizzazione del suolo ed alla “rigenerazione delle aree dismesse e degradate”, come espresso ad esempio dall’articolo 16 del Piano Territoriale Regionale del 2011;


Interroga l'Assessore





per sapere se la Giunta regionale ha formalmente predisposto la proposta in oggetto individuando l’area interessata ad ospitare il nuovo ospedale unico.








IL CONSIGLIERE FIRMATARIO                                                        Daniela RUFFINO





________°_______



Resoconto stenografico delle risposta dell'Assessore Saitta all'interrogazione
Ospedale unico – Tre ospedali un sola gestione


Interrogazione n. 693 presentata dalla Consigliera Ruffino, inerente a “Ospedale unico – tre ospedali una sola gestione”


omissis


SAITTA Antonio, Assessore all'edilizia sanitaria

Devo dire che probabilmente l'entusiasmo per il contenuto del tema ha fatto modo che gran parte dell'intervento della collega fosse un po' fuori tema, nel senso che l'interrogazione che mi è stata posta…


(Commenti della Consigliera Ruffino)


SAITTA Antonio, Assessore all'edilizia sanitaria

Sono in grado di intervenire su tutto, non ho problemi, perché seguo i temi.
Però l'interrogazione che mi ha posto la collega è esclusivamente per questo: per sapere se la Giunta regionale ha formalmente predisposto la proposta in oggetto, cioè la sede dell'Ospedale unico. Mi pare che il tema sia questo.
La situazione è la seguente. Com'è noto, i tre ospedali - Moncalieri, Chieri, Carmagnola – sono vecchi ospedali; ospedali degli infermi, si diceva una volta, molto spesso in vecchi conventi. Sappiamo qual è la situazione di Moncalieri, nonostante tutti gli interventi di manutenzione che si possono fare, ordinari e straordinari.
Oggi diventa difficile rispondere alla domanda nuova di salute, soprattutto con una modalità in grado di garantire quei processi funzionali che sono  innovativi. Sapete che c'è stato e c'è qualche problema a Moncalieri, essendo stati chiusi, per motivi strutturali, tre ospedali. Noi abbiamo avanzato ai Sindaci questa ipotesi - soltanto un'ipotesi - e devo dire che, su quel territorio, tutte le amministrazioni comunali hanno convenuto sulla necessità di guardare al futuro, perché per questi tre ospedali non è possibile immaginare un futuro, a meno di continuare con una logica di carattere antico.
Le tre amministrazioni comunali hanno deciso, in un'assemblea, di incominciare a lavorare per la realizzazione di un ospedale unico che sia in grado di fornire un'offerta  sanitaria più adeguata ai cambiamenti, quindi un ospedale nuovo; un ospedale che può anche essere finanziato attraverso le economie che si realizzano da un'unica struttura: passare da tre strutture vecchie con costi enormi sul piano gestionale ad un ospedale unico comporta sicuramente un risparmio, non soltanto funzionale e gestionale, ma anche derivante da una migliore organizzazione del personale.
Le amministrazioni ci hanno praticamente chiesto questo: la realizzazione di un ospedale.
Personalmente ho trovato questa proposta di grande interesse. La Giunta l'ha trovato di grande interesse e questa discussione è avvenuta soltanto qualche settimana fa. Con le amministrazioni comunali sottoscriveremo, così come ci è stato chiesto, un'intesa per definire un percorso in grado di  incominciare a lavorare concretamente sulle disponibilità, non soltanto della Regione, ma anche delle amministrazioni comunali. La realizzazione di un ospedale nuovo vuol dire, per forza di cose, a meno che si voglia continuare a pensare che tutto possa continuare come nel passato, che quando sarà stato realizzato, i tre ospedali non saranno più strutture ospedaliere, quindi occorrerà immaginare di fare quello che non è capitato in questi anni: si realizza un ospedale nuovo e si chiude quello vecchio.
Pensate a Biella: c'è l'ospedale nuovo e c'è ancora l'ospedale vecchio; pensate a quello che probabilmente capiterà, per quanto riguarda Verduno, anche se ultimamente le amministrazioni si sono impegnate a lavorare: ospedale nuovo  a Verduno e restano quelli di Alba e di Bra.
Quindi la Regione si impegnerà, con le amministrazioni, ma mi pare che su questo ci sia disponibilità, a realizzare l'ospedale nuovo nel momento in cui le amministrazioni si impegneranno a dismettere in futuro - non subito, ma quando l'ospedale sarà pronto - le vecchie strutture e a fare in modo che siano in qualche maniera "piazzabili" sul mercato, in modo da costituire una delle fonti di entrata.
 Questa è la situazione.
Nell'intesa che faremo, decideremo anche un gruppo di lavoro che deciderà le caratteristiche che dovrà avere la nuova struttura ospedaliera: ospedale moderno, ospedale semplice, dotato di tutte le tecnologie necessarie, che acquisterà un ruolo anche diverso, perché è un ospedale nuovo. Noi abbiamo il problema di vecchie strutture ospedaliere; questo sarebbe un ospedale nuovo e importante, e si deciderà sulle modalità, insieme alle amministrazioni comunali, della localizzazione.
Noi non vogliamo assolutamente imporre nulla, ma chiederemo ai Sindaci di lavorare in questo senso. E' chiaro che la localizzazione dovrà garantire alcuni punti fermi, alcuni principi: che sia centrale, che sia facilmente raggiungibile e che abbia i trasporti.
Queste sono le condizioni essenziali.
Quindi,  non tanto riferendomi alla rassegna stampa cui la collega si è rifatta richiamando altre questioni, ma alla domanda che mi ha posto su questo tema, ossia, se la Giunta regionale ha formalmente predisposto la proposta in oggetto, cioè della coalizzazione, rispondo "no", perché questo lo decideremo insieme ai Sindaci.
Siamo nella fase di avvio, ma devo dire che le amministrazioni comunali di quelle zone si sono dimostrate veramente attente e capaci di guardare al futuro, senza difendere, per gli anni a venire, strutture che probabilmente non possono né ampliarsi né essere dotate di quelle strutture in grado di garantire una migliore cura.












 

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